Tabata: il metodo intervallato

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Il metodo Tabata deve il suo nome all’ideatore, uno studioso giapponese, che a partire dagli anni 90 ne codificò le regole di applicazione.

Non è difficile metterlo in pratica perché nella sostanza richiede un tempo di attivazione muscolare di 20 secondi a cui fanno seguito 10 secondi di riposo per 4 volte per un totale di 240 secondi.

Questo schema lo pone all’interno degli allenamenti H.I.I.T. dove l’intensità è raggiunta arrivando al 170% del VO2max e coinvolgendo sia il sistema anaerobico che quello aerobico. Dato il bisogno di arrivare a frequenze cardiache molto elevate si rende necessario selezionare adeguatamente le attrezzature da utilizzare come la bicicletta, il tapis roulant, la cyclette o fare della semplice corsa.

Nulla quindi viene fatto con resistenze come pesi o kettlebell che renderebbero troppo duro a livello muscolare il lavoro da svolgere. I benefici del metodo Tabata sono legati:

  • alla riduzione del tempo di allenamento
  • alla stimolazione dei sistemi anaerobico e aerobico
  • la possibilità di allenarsi anche a corpo libero

Tutto ciò rende il metodo Tabata adatto a chi si deve preparare per attività fisiche dove si alternano fasi ad alta intensità a brevi periodi in cui è necessario recuperare il più rapidamente possibile. Stiamo parlando perciò di sport da combattimento come arti marziali miste o la boxe.

Ovviamente i neofiti è bene che lo applichino con gradualità e la supervisione di un personal trainer. Non è assolutamente adatto a chi ha, in generale, controindicazioni all’allenamento.

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